LO CHIAMANO TETTO DI CRISTALLO, MA LA VERITÀ È CHE PAGARTI DI MENO CONVIENE, CONVIENE SEMPRE


Il tetto o soffitto di cristallo è un termine da tempo sdoganato e insegnato a scuola per educare alla sensibilità verso la parità di genere e di salario sul luogo di lavoro. Giusto educare le nuove generazioni, ma non si tratta tanto di cultura, quanto piuttosto di scelta libera e consapevole: sfruttare il lavoro delle donne conviene, conviene sempre.  

Fin dai tempi delle mondine nelle risaie raccontate nel film Riso Amaro del 1948, le donne hanno una maggiore resistenza fisica, una migliore lucidità mentale, maggiore capacità manageriale e sono già state educate nell’ambiente familiare ad avere di meno. A questo si aggiunge la necessità tutta femminile di sostenere la famiglia e le esigenze familiari, i figli e le loro necessità, in fine anche le proprie ambizioni personali.

L’azienda sceglie volontariamente di non valorizzare e retribuire la forza lavoro femminile, perché conviene e fa risparmiare garantendo un livello di efficienza e capacità notevoli rispetto alla componente maschile.  

 

 

TI DIRANNO CHE PRIMA DEVI DIMOSTRARE LE TUE CAPACITÀ (PERCHÉ IL TUO CURRICULUM È UNA MENZOGNA) E DOPO, SOLO DOPO POTRAI CHIEDERE UNO STIPENDIO ADEGUATO

 

FARTI SENTIRE INADEGUATA

FA RISPARMIARE L'AZIENDA

"Contenere" gli stipendi femminili relegando le donne ai livelli salariali più bassi è una pratica diffusa e vantaggiosa per l'azienda. Diamo alcuni esempi di "tattica" aziendale:

  • Il tuo Curriculum Vitae non ha valore e deve essere confermato dalla dimostrazione pratica

La tua formazione lavorativa deve prima essere dimostrata sul campo e ovviamente questa prova pratica durerà alcuni anni.

  • Entrare in azienda prevede l’azzeramento della tua professionalità

La tua pregressa esperienza non è riconosciuta e il tuo percorso in azienda comincia da zero. Dimostrando operativamente e nel tempo le tue attitudini potrai nel giro di alcuni anni confermare il tuo livello salariale.

  • La tua capacità decisionale è inesistente

Considerati anche gli sbalzi ormonali il tuo giudizio non è valido. Le tue abilità sono solo operative e non manageriali. In questa prospettiva passare a ruoli gestionali è praticamente impossibile. 

Dall’altra parte la componente maschile non ha la stessa visione “costruttiva” della vita, ha minori capacità gestionali e cognitive, ma parte avvantaggiato in una società che gli garantirà una via preferenziale.

Può essere doloroso, ma è necessario ammettere che un uomo non accetta di lavorare ai livelli di stipendio femminile: sotto una determinata soglia preferisce stare a casa e la famiglia è felice di “tutelare” il diritto dell’amato discendente ad avere una proposta migliore.  

Se è vero che le donne non sempre vantano lo stesso privilegio di tutela familiare, è vero anche che le donne sono più pronte al sacrificio e disponibili al compromesso pur di entrare nel mondo del lavoro e conquistare una propria indipendenza economica.  

Infine è interessante notare l’evoluzione degli ultimi tempi dove si è fallita la parità dei salari uomo-donna, intesa come aumento delle retribuzioni femminili per raggiungere quelle maschili. Ancora una volta si è preferita la rincorsa al ribasso e oggi i giovani, maschi o femmine, accettano di lavorare con stipendi ridotti e precari in una profonda incertezza lavorativa. Non è proprio così che doveva andare a finire.