#IOPAGOIFORNITORI


Nel 2020, in piena pandemia, una nota azienda di Brescia scelse di pagare i propri fornitori per aiutarli ad affrontare il momento di crisi, con queste motivazioni: i buoni risultati conseguiti negli ultimi anni sono frutto del nostro impegno, ma anche della collaborazione dei nostri partner.

Questo episodio pose l’attenzione sul problema dei pagamenti alle PMI, le quali rappresentano il principale tessuto imprenditoriale, ma proprio perché piccole si ritrovano in posizione di svantaggio rispetto ai grandi clienti.

Un esempio virtuoso rilanciato da Confindustria con il motto #iopagoifornitori



Non pagare i fornitori rappresenta una forma di risparmio dove i piccoli imprenditori sono costretti a “fare da banca” a chi non salda le fatture nei tempi pattuiti.

Secondo l’Osservatorio Supply Chain Finance il tempo medio per saldare un fattura è di 137 giorni quando un fallimento su quattro è dovuto al mancato pagamento delle fatture emesse.

Non possiamo parlare di sostegno allo sviluppo imprenditoriale senza parlare di politica monetaria ed evitare ritardi nei pagamenti alle PMI è la nuova sfida. 

A fine 2023 L’Unione Europea ha aggiornato la precedente normativa sui tempi di pagamento, decisamente più ambigua, per definire ancora una volta i 30 giorni come limite massimo per saldare una fattura.

 

 

Secondo i calcoli di Bruxelles la riduzione di un giorno nei ritardi dei pagamenti potrebbe aumentare il flusso di cassa delle imprese UE dello 0,9% con un risparmio di 158 milioni di costi in finanziamento

Un’azienda ha bisogno di liquidità come un’auto ha bisogno di benzina e se i tuoi clienti non ti pagano la tua auto si ferma. La scelta deliberata di non pagare i fornitori è un comportamento scorretto e decisamente poco patriotico di gestire i propri interessi senza considerarsi parte di un sistema più grande e più complesso: il sistema Italia.

Allo stesso tempo continua inesorabile la riduzione dei prestiti da parte degli istituti bancari con il conseguente “invito” a cercare fonti di finanziamento alternative, come riportato dalla CGIA di Mestre.

Questo ci aiuta a comprendere il vero perché del successo del commercio on-line: pagamenti sicuri e veloci. 

Un esempio dei tempi che cambiano è il progetto tutto europeo Wero, con tutte le difficoltà del caso e un ancora lungo percorso da compiere, un portafogli virtuale che promette pagamenti lampo in 10 secondi.

E' il nuovo trend. Il futuro corre veloce e così anche i pagamenti.